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31 Gennaio 2024Cantieri da incubo: è così che si può definire la situazione in cui ci siamo trovati quando siamo stati chiamati ad intervenire in un appartamento dove l’azienda subappaltatrice aveva lasciato un vero e proprio disastro.
Risolvere un cantiere disastrato è una sfida che richiede esperienza, professionalità e tanta pazienza.
Il committente era su tutte le furie e voleva cacciare l’appaltatore perché le lavorazioni erano veramente malfatte e il ritardo sulla consegna dei lavori era di 45 giorni.
La situazione al sopralluogo
Quando siamo arrivati in cantiere, il committente era furioso. Ci ha raccontato che l’azienda subappaltatrice aveva fatto un lavoro pessimo e che lui era pronto a denunciarla.
Abbiamo cercato di calmarlo e di convincerlo a darci una possibilità. Gli abbiamo spiegato che eravamo pronti a rimettere a nuovo il suo appartamento e che saremmo stato in grado di soddisfare le sue aspettative.
La situazione che si è presentata ai Nostri occhi al momento del sopralluogo ha confermato che il disappunto del cliente era purtroppo più che motivato.
- I pavimenti erano posati con scalini.
- Controsoffitto in cartongesso fuori piano
- Una libreria in cartongesso pendeva di quasi 3 cm.
- La rasatura e le pitture lasciavano molto a desiderare.
- L’impianto elettrico non era a norma.
E questa è solo una parte di una lunga lista di lavorazioni errate.
La decisione di accettare la sfida
Ad essere sinceri non è stato semplice, vista la situazione disastrosa, capire immediatamente come procedere per organizzare il cantiere e gestire il malcontento e la sfiducia del committente.
Nonostante tutto ciò abbiamo deciso di accettare questa sfida e prendere l’incarico.
Lavoro di squadra
Abbiamo chiamato tutti i Nostri collaboratori interni ed esterni per creare una solida squadra che potesse far fronte alle esigenze del cliente.
Gli operai hanno da subito smontato l’impianto idraulico, rifacendo alcune tubature e posizionando i supporti dei sanitari nella giusta misura.
Hanno poi rimosso i pavimenti e i rivestimenti, sostituendoli con nuovi materiali trovati velocemente dal Nostro ufficio acquisti.
Infine, abbiamo sistemato le due librerie in cartongesso, il controsoffitto e rasato e tinteggiato in prima mano l’intero appartamento.
L’ultimo passo da compiere era il montaggio delle porte prima della tinta finale e la pulizia del cantiere. Avevamo le porte disponibili, il falegname è arrivato per il montaggio ed ha iniziato a lavorare.
Tuttavia, dopo poco tempo, si è reso conto che i vani per l’inserimento delle porte erano errati.
I proprietari sono rimasti di stucco.
Non potevano credere che un errore del genere potesse essere stato commesso.
A quel punto, abbiamo dovuto chiamare i muratori per cercare di risolvere il problema.
Dopo due giorni di lavoro, finalmente, i vani per le porte sono stati corretti.
Il falegname ha ripreso il suo lavoro, ed alla fine del decimo giorno, finalmente, i lavori di ristrutturazione sono stati completati.
I proprietari sono stati felicissimi.
La loro casa è finalmente pronta per essere abitata.
La soddisfazione del committente
La sera ci arriva un messaggio del committente che ci lascia senza parole: lodi, ringraziamenti e una nuova proposta di ristrutturare un altro appartamento.
La mia riflessione
Vi diciamo, non è solo lavoro ma è prendere a cuore la soddisfazione del cliente.
È stata un’esperienza fantastica, l’unione e la collaborazione delle squadre ha portato ad un risultato eccezionale: in soli 10 giorni è stato risistemato un cantiere complicato e di aver reso felici i proprietari.”
Conclusione:
“Questa esperienza ci ha fatto capire quanto sia importante sapersi adattare alle situazioni più difficili e quanto sia fondamentale avere un team di lavoro coeso e motivato.
Se anche voi avete un cantiere disastrato, non perdete la speranza! Anche i cantieri da incubo possono avere un lieto fine, se ci si affida a professionisti competenti e affidabili.