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27 Novembre 2023Con questo articolo vogliamo spiegare cosa succede con il termine del Superbonus 110% il 31 dicembre 2023.
Il Superbonus 110% termina il 31 dicembre 2023, ma per alcuni interventi è ancora possibile usufruire dell’aliquota al 90%.
Con la conversione in legge del Decreto Asset (https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/10/06/decreto-asset-mappa-novita-legge-conversione), il quadro normativo relativo al Superbonus è stato completato. A meno di modifiche, il Superbonus terminerà ufficialmente la sua corsa il 31 dicembre 2023.
Cosa succede con il termine del superbonus 110%?
Da 2 a 4 unità immobiliari
- Per i condomini e gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari, il Superbonus 110% è ancora possibile per i lavori approvati dall’assemblea di condominio entro il 18 novembre 2022 e con CILAS presentata entro il 31 dicembre 2022.
- Per gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari, il Superbonus 110% è anche possibile per i lavori approvati dall’assemblea di condominio tra il 19 e il 24 novembre 2022 (compreso) e con CILAS presentata entro il 25 novembre 2022.
Unifamiliari:
- Per le unifamiliari, il Superbonus 110% è utilizzabile fino al 31 dicembre 2023 a patto che al 30 settembre 2022 sia stato completato il 30% dell’intervento complessivo.
- Per le unifamiliari, è inoltre possibile usufruire di un Superbonus con aliquota al 90%, a patto che l’intervento sia avviato a partire dall’1 gennaio 2023, il contribuente sia proprietario dell’edificio o dell’unità immobiliare funzionale indipendente, l’edificio o l’unità immobiliare siano adibite ad abitazione principale del contribuente che sostiene le spese e il reddito di riferimento del contribuente non superi i 15.000 euro.
- Dopo il 31 dicembre 2023, il Superbonus 110% non sarà più disponibile per le unifamiliari.
Condomini:
- Per i condomini e gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari, dall’1 gennaio 2024 si applicherà un decalage dell’aliquota sulle spese sostenute: 70% nel 2024 e 65% nel 2025.
- È ipotizzabile, anche se al momento sembra impossibile, che il Governo e il Parlamento decidano di concedere qualche mese in più per completare i lavori utilizzando la maggiore aliquota del 110%.
Demolizione e ricostruzione
- Per gli interventi di demolizione e ricostruzione, il Superbonus 110% è confermato anche per il 2023 nel caso di presentazione dell’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo entro il 31 dicembre 2022.
Incentivo che ha permesso di riqualificare gli edifici
- Il Superbonus 110% è stato un’importante misura di incentivazione che ha permesso a milioni di italiani di riqualificare i propri edifici.
- Il suo termine è una notizia negativa, ma è importante ricordare che rimangono ancora valide alcune opportunità di accesso al bonus.
Benefici Superbonus 110%
- Il Superbonus 110% ha avuto un impatto significativo sull’economia italiana, generando investimenti per oltre 86 miliardi di euro.
- Il bonus ha contribuito a migliorare l’efficienza energetica di oltre 3,6 milioni di edifici, riducendo le emissioni di gas serra e migliorando la qualità dell’aria.
- Il Superbonus ha anche creato migliaia di posti di lavoro nel settore delle costruzioni.
Conseguenze del termine del Superbonus 110%
Per il Governo:
- Per il governo, la riduzione dell’agevolazione al 70% comporta un costo aggiuntivo per le finanze pubbliche di circa 15 miliardi di euro. Questo perché, con l’agevolazione al 110%, il governo si assumeva l’intera spesa per i lavori, mentre con l’agevolazione al 70% i contribuenti dovranno sostenere una quota di spesa pari al 30%.
- Inoltre, il governo dovrà trovare una soluzione per gestire i crediti fiscali già maturati dai contribuenti. Questi crediti, infatti, andranno a ridurre il gettito fiscale tra il 2024 e il 2027.
Per i contribuenti, la riduzione dell’agevolazione al 70% pone diversi problemi.
- Innanzitutto, i condomini che hanno avviato i lavori ma non li hanno ancora completati potrebbero trovarsi in difficoltà a pagare la quota rimanente. Questo perché, con l’agevolazione al 110%, i condomini potevano sostenere la spesa iniziale per i lavori e poi recuperare l’intero importo tramite la detrazione fiscale. Con l’agevolazione al 70%, invece, i condomini dovranno anticipare la spesa per i lavori e poi recuperare solo una parte dell’importo tramite la detrazione fiscale.
- In secondo luogo, il governo potrebbe ridurre la validità triennale della Cila, il modulo che consente di avviare i lavori di ristrutturazione. Questo potrebbe comportare il rischio che i contribuenti perdano la possibilità di accedere all’agevolazione se i lavori non vengono avviati entro un determinato termine.
- Infine, la circolare 285 di Banca d’Italia introduce una distinzione tra crediti acquistati per uso diretto da parte delle banche e crediti invece destinati a essere commercializzati. Questo potrebbe portare a una riduzione degli acquisti di crediti da parte delle banche, con conseguente aumento delle difficoltà per i contribuenti che hanno già avviato le pratiche per accedere al bonus.
In conclusione, la fine del Superbonus 110% pone diversi problemi, sia per il governo che per i contribuenti. Il governo dovrebbe trovare una soluzione per tutelare i contribuenti che hanno già avviato i lavori e per evitare che la riduzione dell’agevolazione abbia un impatto negativo sull’economia.
Alcune possibili soluzioni
Per tutelare i contribuenti che hanno già avviato i lavori, il governo potrebbe adottare alcune soluzioni, tra cui:
- Prorogare la scadenza per la presentazione delle pratiche per accedere al bonus. Questo consentirebbe ai contribuenti di completare i lavori entro la scadenza dell’agevolazione al 110%.
- Prevedere un incentivo per le banche che acquistano crediti da contribuenti che hanno avviato i lavori. Questo incentivo potrebbe essere sotto forma di un contributo da parte dello Stato o di una riduzione del tasso di interesse applicato dalle banche.
Conclusione
La fine del Superbonus 110% è una decisione che ha avuto un impatto significativo sull’economia italiana. La riduzione dell’agevolazione al 70% pone diversi problemi, sia per il governo che per i contribuenti. Il governo dovrebbe trovare una soluzione per tutelare i contribuenti e per evitare che la riduzione dell’agevolazione abbia un impatto negativo sull’economia.
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